Si è tenuta venerdì 23 maggio la prima delle conferenze in programma per la prima edizione del festival Terrincanto: “Rischio idrogeologico, parliamone con gli esperti”.
Il presidente di Terre di Walfredo, Carlo Quaglierini, ricordando che l’intento principale della nostra associazione è quello di moltiplicare e non di dividere, ha ringraziato l’amministrazione comunale per la concessione degli spazi, sottolineando la necessità di informare e sensibilizzare la popolazione riguardo alle fragilità del nostro territorio e ai comportamenti auspicabili da parte dei cittadini, delle associazioni, delle amministrazioni.
Davanti a un pubblico numeroso e coinvolto, comprendente anche alcuni amministratori dei comuni limitrofi, il professor Saverio Romeo di ISPRA ha illustrato le caratteristiche di IdroGEO, la piattaforma italiana per consultare, condividere e scaricare mappe e dati sul dissesto idrogeologico.
La piattaforma, già a disposizione di amministrazioni e associazioni, consente la consultazione, il download e la condivisione di dati, mappe, report, documenti dell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (IFFI), delle mappe nazionali di pericolosità per frane e alluvioni e degli indicatori di rischio.
In Italia, 1 milione di persone vivono in zone a rischio frana; quasi 7 milioni in zone a rischio di alluvione. Nel nostro paese si verificano i 2/3 delle frane europee e il 28% si sviluppano con cinematismo rapido. Esiste una direttiva alluvioni, ma non una direttiva specifica per le frane a livello comunitario.
Ciò che è importante ribadire, è che l’evento emergenziale non è mai isolato, ma accadrà di nuovo. Il ruolo degli scienziati è quello di favorire gli studi sulla mitigazione e la preparazione agli eventi. L’Italia è avanti nel monitoraggio: tramite i satelliti Sentinel-2 è possibile ottenere immagini multispettrali ad alta risoluzione, utili per diverse applicazioni di monitoraggio del territorio, tra cui la vegetazione, la copertura idrica e del suolo, e le aree costiere. Sentinel-2 fornisce anche informazioni per la gestione di disastri naturali e per i servizi di emergenza.
Il professor Romeo ha evidenziato gli aspetti critici del territorio di Canneto e dei luoghi circostanti, sollecitando i cittadini a tenersi informati e ad acquisire le buone pratiche in caso di eventi eccezionali (ad esempio quelle previste dalla campagna di Protezione Civile “Io non rischio”). Ma il ruolo dei singoli cittadini e anche delle associazioni è quello di stimolare le amministrazioni ad investire ora per salvare in futuro.
Il presidente dell’Unione Montana Alta Val di Cecina, Francesco Auriemma, ha sottolineato che gli abitanti si aspettano uno svincolo dei fondi per il risarcimento dei danni, ma anche che è necessario valutare a livello regionale un cambiamento delle metodologie e dei protocolli per la prevenzione e la mitigazione.
Roberto Pepi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, ha evidenziato come per il 2025 la Fondazione abbia emanato un solo bando di 400.000 € per la prevenzione, il monitoraggio e la gestione del rischio frane o alluvioni: Sosteni-amo il territorio. Se gli enti pubblici non partecipano ai bandi organizzandosi, non possono poi sperare di intercettare i fondi andando a bussare alle diverse porte quando si trovano in difficoltà. Il bando scade il 30 maggio; a una settimana dalla scadenza è giunta un’unica domanda.
Francesco Filippi, presidente del Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa, ha voluto sottolineare come i cittadini, versando il loro contributo al Consorzio per l’ordinaria manutenzione, ne siano parte attiva.
Il nuovo sito web del Consorzio mostra i lavori svolti e programmati, su un reticolo idrico di 3200 chilometri in 41 comuni e 4 province, comprese le isole. Lavori per 117.000 € sono programmati nel comune di Monteverdi Marittimo, su 13 km di corsi d’acqua. Ogni amministrazione comunale è comunque invitata a segnalare quali siano le priorità. Il lavoro ordinario programmato è lo sfalcio, ma il Consorzio si è trovato a dover fronteggiare cinque eventi emergenziali da settembre 2024 a gennaio 2025.
La mitigazione del rischio e l’adattamento agli eventi si ottiene anche tramite una migliore informazione rivolta alla popolazione, perché il cambiamento climatico ci pone davanti a un paradosso: eventi eccezionali per carenza d’acqua (il Consorzio si occupa anche di irrigazione) o per troppa acqua, quindi emergenza siccità o emergenza alluvione.
Agli agricoltori va il merito della difesa del suolo. Se questa buona pratica viene abbandonata, il problema si ripercuote su tutta la popolazione. È quindi necessario lavorare tutti in sinergia nella stessa direzione.
Davide Yuri Bettini, presidente del Distretto Rurale e Biologico della Val di Cecina, ha concluso la serata ricordando la prioritaria necessità di sostenere economicamente quegli agricoltori che, consentendo alle loro terre – opportunamente coltivate – di fungere da cassa di espansione in caso di alluvione, permettono di salvare vite umane.
Esiste una reale possibilità di svolgere un saggio lavoro di prevenzione che protegga i territori e i suoi abitanti, tutelando anche l’ambiente e la sua biodiversità.










